Una suoneria molto fastidiosa
interruppe il sonno di Lucius Sunshine, con gli occhi ancora mezzi chiusi
diresse il suo sguardo verso l’origine del suono. Quella sua specie di telefono
continuava a suonare, odiava quell’aggeggio ma Kin il suo assistente insisteva
per tenerlo lì. Usò le parole magiche per zittirlo.
«Accetto messaggio. »
L’apparecchio si attivò e
proiettò sulla parete l’e-mail appena consegnata nella sua casella di posta. Si
alzò e sbadigliò sonoramente, stirando i muscoli con calma, per il momento
decise di ignorare il testo proiettato sulla parete di acciaio, aveva fame, e
non era di buon umore quando lo stomaco gli brontolava. Entrò Kin con un
vassoio di croissant alla ciliegia appena sfornati e una caraffa di caffè bollente,
puntuale come sempre.
«Buongiorno Kin, dammi un paio di
minuti. »
Lentamente si diresse in bagno e dopo essersi lavato e aver curato i suoi lunghi capelli brizzolati, pettinandoseli all’indietro e raccogliendoli in una coda lunghissima, fece lo stesso con la sua amata barba, alla fine indossò la benda per coprire l’orrenda cicatrice che aveva sull'occhio sinistro, non si faceva mai vedere privo di essa. Soddisfatto del suo aspetto, spazzò via il vassoio di croissant caldi, erano i suoi preferiti, buttò giù due tazze abbondanti di caffè e finalmente si sentì in grado di affrontare quell’e-mail sulla parete, la lesse, sintetica come tutto ciò che riguardava il Circolo.
A: Lucius Sunshine della Quarta Tribù, Numero Uno del Circolo delle XII
Tribù
Mittente: Ascanius Darkwood della Settima Tribù
Oggetto: Convocazione straordinaria Circolo
E’ stata richiesta la convocazione del Circolo.
8 consiglieri su 12 hanno aderito.
Domenica 10 marzo 2013 alle ore 12:00 si terrà la riunione.
Si prega di dare le disposizioni necessarie per il buon esito della
stessa.
Lucius sbuffò infastidito,
nonostante fosse il Numero Uno, gli altri membri avevano il potere di convocare
il Circolo se almeno la maggioranza più uno ne avesse fatta richiesta. Non
poteva perdere tempo, doveva iniziare i preparativi, di solito le riunioni del
consiglio avvenivano una volta ogni cinque anni e l’ultima era stata
esattamente tre anni prima. Per essere stati così in tanti a richiederla qualcosa
era sicuramente sfuggito di mano, questo lo preoccupò non poco.
Il Circolo era l’organo supremo
di governo dei Primi Nati, nato mezzo millennio prima a seguito della pace
stipulata con Guardiano. Qualsiasi decisione presa durante una delle loro
sedute diventava immediatamente legge e non era lontanamente sindacabile.
Inoltre, vigeva la segretezza assoluta. La base veniva cambiata ogni secolo e
questa era stata costruita su un'isola vulcanica molto amata dai turisti, in
pratica un vulcano nel vulcano, circa 200 km a sud di Tokyo. La struttura era
stata costruita sotto terra, al centro del piccolo vulcano spento, all'interno
di quello principale, coperta da una fitta vegetazione. Sopra la base era un
continuo via vai di aerei turistici di proprietà del Circolo, nessuno poteva
sospettare della loro vera funzione.
Lucius aveva fretta, doveva
organizzare tutto, quindi andò a vestirsi indossando un dolcevita nero, un paio
di jeans grigi e scarpe formali scure, amava i suoi costosi completi, pensava
che quello di averli gratis fosse il vantaggio migliore di essere il Numero
Uno. Uscì dal suo alloggio e si avviò verso una specie di monorotaia in un
enorme tubo di vetro che collegava l'intera base. Una navetta si fermò davanti
a lui, entrò e inserì il comando vocale.
«Lucius. Numero Uno. Direzione
hangar. »
Immediatamente la navetta
s’illuminò di verde, partendo a velocità elevata e impiegando pochissimi
secondi per raggiungere la destinazione. Scese dalla piattaforma e cominciò ad
attraversare le numerose volte di acciaio che stabilizzavano il soffitto della
base, quando vide da lontano la figura del capo pilota, che stava dando
istruzioni attorno ad un aereo, lo chiamò ad alta voce.
«Carter! Carter! Muoviti e vieni
qua da me! » quasi urlò mettendosi vicino a uno dei velivoli.
Carter arrivò di corsa, si mise
sull’attenti.
«Numero Uno, aspetto il vostro
ordine. »
«Raduna gli altri piloti. Dovete
andare a prendere i membri del Circolo. Per domenica mattina li voglio tutti
qui, entro le 8 di mattina.»
E poi sottovoce in modo che
nessuno potesse sentirlo.
«Stai all'erta Victor, non ho
idea di cosa stia succedendo, tieniti pronto a tutto. »
«Ai suoi ordini, Numero Uno! »
rispose Victor ad alta voce in modo da essere sentito da tutti.
Una volta dati gli ordini al capo
pilota, Lucius risalì sulla navetta e si diresse verso la sala comandi per
organizzare la riunione.
I giorni passarono lentamente per
Lucius, le domande sul perché di questa riunione lo tartassavano, ma impiegava
le giornate organizzando la nuova seduta e occupandosi della gestione corrente,
e non era di certo un lavoro semplice. Ormai domenica era giunta e Lucius
quella notte non era riuscito a dormire, era di pessimo umore. Dato che i
membri del Circolo tardavano ad arrivare, decise di andare a prendere i suoi
abiti cerimoniali, posti in una piccola cassaforte. Inserì il codice vocale e
questa si aprì, rivelando al suo interno una tunica rossa cerimoniale in stile
greco antico e così lunga da arrivargli alle caviglie. Poggiata sopra c’era una
cintura in cuoio con fibbia in oro, su questa era inciso il simbolo dei “Padri
Creatori”, sei pianeti attorno ad uno più grande al centro. Li indossò e
guardando il suo riflesso allo specchio pensò che avrebbe preferito dei normali
abiti a questi, vecchi di migliaia di anni.
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